Ingegneria informatica o informatica?

Credo che una delle domande chieste più frequentemente dai giovani appassionati di informatica decisi ad iscriversi all' università sia questa: qual'è la differenza tra Ingegeneria Informatica ed Informatica? Sembrano 2 indrizzi di studio praticamente uguali ma presentano non poche differenze. Cerchiamo di capire quali sono...
Prima di tutto il corso di Laurea in Ingegneria Informatica fa parte delle Lauree di Ingegneria dell' Informazione della facoltà di Ingegneria mentre il corso di Laurea in Informatica fa parte della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Questà è la prima differenza importante tra i due indirizzi di studio e non deve essere sottovalutata. I primi corsi di Laurea dedicati all'informatica sono nati all'interno della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali con il nome Scienze dell'Informazione e solo nel 1993 il nome cambia in Laurea in Informatica. Il corso di Laurea in Ingegneria Informatica nasce invece dalla Laurea in Ingegneria Elettronica. Questa diversa origine delle 2 Lauree è ancora visibile nella tipologia di esami e nei diversi obiettivi che i 2 indirizzi si prefiggono.
La Laurea in Informatica ha l' obiettivo di fornire una buona cultura per quanto riguarda gli aspetti pratici e teorici dell' informatica, privilegiando quegli aspetti legati al software. Senza mai dimenticare la base di matematica e fisica caratteristica di qualunque Laurea scientifica.
La Laurea in Ingegneria Informatica ha l' obiettivo di fornire le conoscenze teoriche e pratiche di base dell' informatica, arricchendo il percorso di studi con esami di elettronica, automazione, teoria dei segnali, chimica, ecc... Quindi, l' obiettivo è quello di privilegiare una conoscenza più ampia e trasversale in modo da offrire al laureato più possibilità di inserimento in contesti lavorativi diversi.
In definitiva l' informatico sulla carta dovrebbe avere una preparazione maggiore per quanto riguarda le tematiche proprie dell' informatica, soprattutto quelle relative alla progettazione software. L' ingegnere informatico invece dovrebbe avere maggiore conoscenza dei sistemi di elaborazione dal punto di vista complessivo ed avere maggiori conoscenze in elettronica, meccanica e telecomunicazioni. Il condizionale è obbligatorio, poichè si possono scrivere migliaia di righe per chiarire la differenza tra Ingegneria Informatica ed Informatica, ma alla fine la passione e la curiosità del singolo individuo prevalgono sempre.
Un buon consiglio può essere quello di scaricare da Internet alcuni piani di studio delle 2 Lauree e vedere che tipologia di esami ci sono. Poi, bisogna ponderare le difficoltà legate ad ogni singolo esame, capire se la tipologia di esami ci piace ed alla fine scegliere, ricordandosi sempre che la scelta è importante ma mai determinante.

Spero di aver chiarito un pochino di più l' idea a tutti coloro che dovranno scegliere tra Ingegneria Informatica e Informatica, anche se so benissimo che la scelta non è facile e non sarà mai facile.

70 commenti:

    On 11 agosto 2007 alle ore 19:09 Anonimo ha detto...

    Spiegazione molto chiara ma mi va di aggiungere un paio di cose, visto che alla fine del 5°anno di Ing inf ho un quadro abbastanza preciso della situazione:
    - come scritto da te, la cosa che forse può sorprendere è che nel corso di Ing si fanno molti esami eterogenei che veramente hanno ben poco a che fare con l'informatica, ma alla fine ti accorgi che possono sempre ritornare utili, ti rendono più elastico nei ragionamenti e hai una formazione più ampia e meno "inquadrata", meno settoriale.
    - Può sembrare ad una lettura non troppo attenta del tuo articolo che la laurea in Informatica attribuisca maggior interesse alle materie matematiche e fisiche; a scanso di equivoci, il corso di Ing ti piazza un'infinità di esami di matematica (algebra,analisi,statistica) e di fisica (meccanica, termodinamica,..) e ti li ritrovi anche al 5° anno di corso!
    - spesso mi capita di essere "preso in giro" perché non sono capace di usare excel, di smontare un pc e di sistemarlo, non sono un ottimo programmatore conosco pochi linguaggi di programmazione. Ecco queste cose se uno vuole se le impara da solo per pura passione o curiosità. A ingegneria non trovi corsi di php, html, css, scripting, etc.
    Gli unici corsi che insegnavano per bene un linguaggio hanno usato C e Java. Ma perché questo? perché il ragionamento è il seguente: se preparo bene uno studente su un solo linguaggio ma gli propino anche dei corsi che spiegano nei dettagli cosa sta dietro al comando printl scendendo quasi al livello macchina /assemblato lo studente non avrà problemi ad imparare da solo un altro linguaggio quando ne avrà bisogno. Ed è così!
    Per quando riguarda la questione saper smontare un pc e non tutto si spiega in una frase: l'ing può essere considerato il teorico dei pc e dell'informatica, mentre l'informatico è più propenso all'aspetto pratico, nei suoi corsi probabilmente fa più progetti che noi ingegneri.
    Quindi per tutti quelli che devono decidere a cosa iscriversi Vi invito a ragionare su queste cose e chiedere sempre ad amici/conoscenti che abbiano fatto uno di questi 2 corsi.

    PS: io ho scelto di istinto Ingegneria Informatica e non Informatica, e non mi sono mai pentito della mia scelta... a parte il carico di studio massacrante :D un fattore non trascurabile che a qualcuno può essere decisivo nella scelta!
    Ciao

    On 11 agosto 2007 alle ore 19:20 Anonimo ha detto...

    Dimenticavo...
    Andata su polimi.it e a questa pagina trovate la definizione e requisiti di ingegnere informatico e gli elenchi dei corsi:
    Ing Inf
    [messaggio promozionale]W il poli W il poli!!![/messaggio promozionale]

    On 11 agosto 2007 alle ore 21:27 Anonimo ha detto...

    Ora mi è tutto molto più chiaro. Grazie di aver postato queste differenze!

    Sarebbe interessante che ci fosse anche qualche post di un informatico, giusto per avere le due campane. Scritto così, leggo che l'ing riesce a fare molto di più dell'informatico, ma non so se questi ultimi sarebbero d'accordo. Ho sentito dire da qualche ditta che preferisce gli ing perché "sanno di meno e così imparano a lavorare" :-)))) mentre gli altri "tendono a studiare troppo".... very LOL :-)
    Ho vissuto questo dualismo e personalmente sono convinto che invece dalla facoltà di scienze si esca con un'apertura maggiore rispetto a quella ottenuta da ingegneria. Ma forse dipende dal fatto che ciascuno di noi è alla fine contento di quello che ha fatto :-) e questo è quanto più conta!
    Le differenze poi possono essere diverse anche da un ateneo all'altro; come già detto, consiglio anch'io di consultare i programmi dei corsi e, se possibile, qualche testo di esame e magari parlare con qualche professore: di solito si riesce a capire che aria tira e che cosa ci si troverà a studiare. Ho visto casi in cui i programmi erano praticamente identici; nel caso specifico, un corso di riconoscimento di oggetti in movimento: sarà di ing o di informatica? No problem, era presente in entrambe le lauree! :-)
    La preparazione in uscita poi dipende anche dai prof che si hanno avuti durante gli anni; sarebbe bello che chi ci è passato comunicasse le proprie impressioni agli altri. Insomma, non c'è un informatico qui dentro??? :-))

    Tra parentesi: non sono né un informatico, né un ingegnere (di qualunque tipo :-)

    @ Paso: forse non si capisce dal post, ma anche io credo (e si può facilmente vedere) che ad Ingegneria ci sia tantissima Matematica e Fisica.
    E' un peccato che l'ingegnere informatico non studi più linguaggi di programmazione, però come tu stesso dici, è solo un fatto di decisioni personali. La capacità mentale per apprendere un nuovo linguaggio in breve tempo c'è sicuramente.

    @ massimom: io non ho detto (o non volevo dire) che l'ingegnere sa fare di più. Anzi, ho scritto che l'informatico dovrebbe saperne di più nei settori propri dell'informatica. Però non c'è dubbio sul fatto che ad ingegneria ci sono una serie di esami trasversali (elettronica, automazione, teoria dei segnali) che ad informatica non ci sono e che ti permettono di avere un bagaglio culturale più "eterogeneo".

    On 14 agosto 2007 alle ore 12:16 Anonimo ha detto...

    @ Massimo: concordo sul fatto che ci vorrebbe l'intervento di un informatico.
    >>...l'ing riesce a fare molto di più dell'informatico.
    Casomai è il contrario. E' l'informatico ad essere più pronto ad utilizzare strumenti e/o programmare. Gli ing sono IMHO più preparati ad "assimilare" nuove cose/concetti/teorie... ma meno pratica :(

    >>Ho sentito dire da qualche ditta che preferisce gli ing perché "sanno di meno e così imparano a lavorare"
    Vero! noi usciti dall'università siamo dei perfetti spaesati e delle tabule rase, ma come detto sopra apprendiamo bene ed in fretta quello che ci serve (o almeno così dicono, io ancora non avuto esperienze di lavoro, vedrò se sarà così!)
    >>mentre gli altri "tendono a studiare troppo
    Qua lo so di essere imparziale e tirò l'acqua al mio mulino ma devo obiettare: in quanto carico di studio complessivo credo ci sia ben poco da discutere. Provare per credere!

    >>Ho visto casi in cui i programmi erano praticamente identici;
    Può succedere, ma la differenza sta nel modo in cui i professori tengono i corsi, nel modo in cui vengono trattati gli argomenti (nel senso da che prospettiva, su cosa ci si focalizza, etc etc). Il fine ultimo è quello di avere 2 figure professionali diverse in cui ognuno è più "esperto/professionale" in un ambito o nell'altro. Insomma ad ognuno il suo! :D

    eh eh! Via col flame! :-)))
    @paso: Ho già vissuto questi dubbi e discussioni: ho fatto Fisica e c'era una sorta di rivalità con Ingegneria... :-)
    Diciamo che, almeno in teoria, Ingegneria dovrebbe prevedere una preparazione più pratica, mentre in Scienze si dovrebbe andare al nocciolo delle cose, per ricavare le formule che l'ingegnere applicherà. In pratica poi non è così: io faccio un lavoro che molti assegnerebbero ad un ingegnere e so che succede anche il viceversa. La preparazione dovrebbe essere diversa e qualche volta lo è, ma alla fine entrambe le strade portano a gente in grado di affrontare un problema nel campo di studio (p.es. informatica). Sta all'apertura mentale di ciascuno essere terreno fertile ed approfittarne. Da entrambe le strade possono uscire geni e cretini. Se uno è capace di vedere un problema sotto molteplici punti di vista, bene, da qualunque ramo venga sarà avvantaggiato e pronto a fornire risultati col minimo sforzo, sia che abbia una preparazione pratica che teorica.
    Quando qualcuno mi chiede consiglio su cosa fare, la mia risposta è una sola: quello che ti piace di più! Prendi informazioni, leggi i programmi, chiedi a chi segue i corsi; l'ambiente è importante e cambia con l'ateneo.
    Solo una cosa ancora: non esistono facoltà facili (escludiamo le umanistiche.. eh eh eh, che comunque non sarei riuscito a fare :-): il pacco bisogna farselo ovunque, a ing come a scienze. Solo che quello che ci pesa addosso lo vediamo più pesante! :-)

    @phoenix: in effetti più che a te, stavo rispondendo a paso, dopo aver letto il suo commento! :-)
    Comunque torno a dire che molto dipende dall'ateneo e da come sono tenuti i corsi. Gli esempi di corsi che citi li ho fatti anch'io ma a fisica; a informatica (sempre nel mio ex-ateneo) so che stanno lavorando con industrie su ricostruzioni di immagini mediche da tac con riduzione degli errori statistici. Quindi anche lì siamo a 360 gradi. E a ing stanno sviluppando linguaggi che si adatterebbero meglio al trattamento delle immagini in movimento. Non è che si sono scambiati i ruoli? :-?
    Secondo me, per cammini 'magari' diversi si arriva a risultati simili; sta alla scelta di ognuno, basandosi sulle sensazioni 'a pelle'.

    Per ultimo, una nota di pessimismo: oggi le facoltà devono cercarsi i finanziamenti fuori dallo stato; un indirizzo che non riesce ad attrarre sufficienti studenti rischia di chiudere. Ecco perché c'è la tendenza a fare di più di quanto previsto in origine, anche cercando di 'soffiare' zone già coperte da altri. Le differenze si stanno assottigliando, perché i soldi arrivano solo da una parte (industria) e tutti vi si affollano fornendo preparazioni che si mettono in concorrenza tra loro. Alla fine rischiamo di avere sì molti buoni tecnici, ma tutti molto simili: stiamo perdendo qualcosa della ricchezza delle preparazioni che c'erano in origine.

    (Ops! Scusate di questo risvolto politico-filosofico nel finale... :-)

    Bell'articolo e sopratutto grazie a paso e massimom per le "specificazioni" :D

    On 16 agosto 2007 alle ore 19:01 Anonimo ha detto...

    @Massimo: chiedo scusa non è mia intenzione aprire flame. Cmq, nel tuo ultimo commento ho trovato molti punti in cui mi trovo perfettamente concorde. Rimane solo quel punto in cui tu affermi che gli ing dovrebbero avere una preparazione più pratica: a me proprio non pare e spesso mi capitano situazioni in cui pago queste lacune; magari è solo una mia impressione, magari mi sbaglio. Proprio per questo mi piacerebbe come già detto da tutti e 2 un parere dell'altra sponda. Passando oltre al di là di possibili rivalità, magari dovute a campanilismo universitario di cui forse ne soffro un poco :D, una cosa è certa: entrambe le categorie, chi più facilmente chi meno (su questo nn si discute), possono fare esattamente gli stessi lavori, è solo questione di metterci la testa e su questo siamo entrambi d'accordo.
    Per la questione politica... beh poco da aggiungere: siamo il paese dell'UE che investe meno PIL in ricerca e sottofinanzia le università. Inoltre negli ultimi anni stanno andando alla grande le università umanistiche e sono in crisi quelle prettamente scientifiche. Le conseguenze saranno percebili più ampiamente nei prossimi anni.
    infine:
    >>tendenza a fare di più di quanto previsto in origine
    vero, forse colpa dei troppi corsi, forse colpa del 3+2. Basta vedere i piani di studio: decine e decine di esami da 5 o addirittura 2.5 crediti giusto per riempire l'elenco degli esami che hai sostenuto ma di cui ti rimane ben poco in zucca perché avviene tutto così in fretta. Poi che succede? succede che le lauree vecchio ordinamento, con i loro numerosi esami da 10 crediti che duravano alcuni fino a 2 semestri sono ancora le preferite anche in ambito lavorativo. E ciò non è cosa buona... soprattutto per quelli che si sono laureati con il Nuovo ordinamento nei primissimi anni dalla sua introduzione (io per fortuna non rientro).
    Al di là di tutto, Grazie Massimo, è un piacere scambiare opinioni con te, e grazie a phoenix che ci dà buoni spunti ;)

    @paso: grazie anche a te per la bella discussione!
    E' da un bel po' che ho finito gli studi, ma l'argomento università mi trova sempre pronto :-)
    ...e comunque non siamo riusciti a trovare un informatico puro! Esistono?
    :-)

    On 26 agosto 2007 alle ore 19:42 Anonimo ha detto...

    Salve ingegneri! Mi sono appena laureato in informatica!! la Vs discussione mi è piaciuta e voglio solo aggiungere una cosa. anche Da noi si fanno(triennale+specialistica), a seconda del curricula scelto, esami come economia e gesitione delle imprese, robotica, intelligenza artificiale, addirittura psicologia, archivistica e non nego che sono esami prettamente applicativi e pratici. Il dettaglio che fa la differenza è che io ho fatto nei 5 anni 4 esami di ingegneria del software e 5 di programmazione(tutti da 12 crediti) e se ad ingegneria c'è uno studio massacrante di matematica e fisica vi posso assicurare che in un semestre fare
    5 progetti di prodotti software complessi(compresa la programmazione e i test) ed in più
    studiare altri corsi teorici non è tanto rilassante. Chi ha orecchi intenda!

    Finalmente abbiamo trovato un Informatico :)
    cmq nei 5 anni hai fatto una marea di esami prettamente "informatici"... non credevo ci fossero così tanti esami di programmazione!
    Ovviamente credo che dipenda comunque dall'università e dal piano di studi da te scelto, però anche se difficili e stressanti credo siano sempre affascinanti.

    On 29 agosto 2007 alle ore 01:22 Anonimo ha detto...

    eh beh ......ciao a tutti...
    io rappresento una categoria a parte .......

    all'eta di 24 anni mi iscrissi ad informatica (napoli) e dopo tre esami ed uno in preparazione per causa di forza maggiore andai a lavorare come sviluppatore ,dopo circa 3 anni ovvero alla tenera eta di 27 mi sono iscritto poi ad ingegneria informatica (sempre napoli)....
    tutt'ora all'eta di 30 continuo il mio corso di studi ingegneristico

    dopo questa breve premessa d'obbligo ecco le mie considerazioni del tutto personali

    il fatto che abbia scelto ing e non informatica è stata una scelta dovuta alle voci che sentivo nell'ambiente lavorativo che pressoche dicevano come gia accennato:
    se si vuole un buon programmatore si sceglie un informatico,se si vuole un buon analista/progettista invece un ing. (cosa sicuramente discutibile),cmq resta il fatto che scelsi quindi ing.

    che dire
    seppur gli esami sembrano identici ...ricordo ancora l'esame di analisi I modulo A e B che sostenni ad informatica, non validati dovetti sostenerlo ad ingegneria , lo rifeci due volte .....funzioni impossibili ed integrali beh non ne parliamo ....
    e cosa molto strana all'epoca per equipare l'intero programmadi analisi I di ing bisognava sostenere 2 esami analisi I A e analisi I B ad informatica

    per quanto cncerne programmazione ad informatica feci il pascal ad ing. invece c ed in piu una bella fetta di calcolatori elettronici che non feci ad informatica

    l'esame di matIII ad ing. che potrebbe sembrare uguale ad analisi II non lo è infatti contiene anche probabilità e statistica ....

    i testi di informatica erano ben differenti da quelli di ing..

    quindi da quel che ricordo la difficolta degli esami di ing. sembrano avere un coefficiente un po piu elevato ed i programmi leggermente piu approfonditi....

    il mio caso è un caso personale sicuramente ogn'uno avra la sua verita........
    e cmq come piu volte detto...
    alla fine tutto dipende dalla persona , però credo nel mio caso di poter affermare che riscontrando a napoli un coefficiente di difficolta maggiore ad. ing , è piu facile che si laurei un cattivo informatico rispetto ad un cattivo ingegnere

    ps: ricordo sempre che gli ingegneri sono una brutta razza
    eheheheheh

    On 29 agosto 2007 alle ore 19:00 Anonimo ha detto...

    @anonimo1: Grazie per le tue delucidazioni. Ora abbiamo avuto anche un tuo parere. Lasciando da parte la questione massacrante o no (che poi è stata chiarita in un mio commento :D ), mi (ci) hai dato la conferma che voi fate più esami pratici, così come sostenevo io.
    Io ho fatto solo 2 esami di ing del software (da soli 5 crediti l'uno) e solo 1 esame vero di programmazione (al 1°anno ling. C, neanche il C++!). Grazie a te ora sarà più chiara la differenze tra i due studi. Ciao

    @anonimo2: la tua opinione è proprio quella che ci voleva! le differenze da te evidenziate sono molto interessanti, così come le tue conclusioni...
    Eh si diciamolo, noi ingegnere siamo una razza a parte, una razza di matti! :D lol

    On 30 agosto 2007 alle ore 20:34 Anonimo ha detto...

    uao! e io che devo scegliere l'univeristà!
    ma facendo parlare i numeri ( e provocando violente reazioni ^^)
    chi guadagna di più?

    @ indeciso: sinceramente direi l' ingegnere. Soprattutto perchè il titolo di ingegnere è molto ricercato per la sua capacità di ragionamento e di organizzazione. L' ingegnere infatti dovrebbe anche poter rivestire ruoli manageriali all' interno di una azienda...

    Però non si può fare di tutta l' erba un fascio... quindi la cosa importante è essere preparati in ciò che si fa. Se sei il migliore nel tuo campo (ingegnere o informatico), allora tutti ti cercheranno (e ti pagheranno bene) ;-)

    On 31 agosto 2007 alle ore 14:35 Anonimo ha detto...

    Io penso che la differenza principale stia nel percorso predefinito.
    Mi spiego:
    ad Ingegneria la parte di fisica, automazione, telecomunicazioni si fa all'inizio e alla specialistica uno è libero di scegliere, non avete citato il fatto che ad ingegneria sono presenti percorsi per la laurea specialistica totalmente focalizzati sull'automazione industriale, oppure sulla modellistica matematica, oppure sulla robotica, oltre che sulla programmazione.
    Ad informatica nei primi anni si tratta approfonditamente la programmazione mentre alla specialistica si possono affrontare le parti di fisica, telecomunicazioni e altro che danno una visione più generale.
    Quindi quello che fa la differenza secondo me ad ingegneria è la possibilità di costruirsi un percorso che si discosti dalla programmazione o dall'informatica dura e pura.

    Io sto pensando seriamente di passare da ingegneria informatica ad informatica dopo un anno di ingegneria.
    Nulla contro ingegneria ma volevo fare più informatica "pura" che tanta matematica, fisica, elettronica, ecc.

    Ho fatto l'errore madornale di non guardare le materie prima di iscrivermi, l'ho fatto solo a metà anno!

    In informatica ci sono materie che mi interessano molto di più, alcune di queste materie vedo che si fanno solo al terzo anno di ingegneria.

    L'unica lacuna di informatica è sull'elettronica. Secondo me un informatico un minimo deve sapere di elettronica. Fortunatamente all'ITIS di elettronica ne abbiamo fatta parecchio e quindi io mi sento abbastanza tranquillo.


    Come dite voi "si sceglie qualcosa che deve piacere" e a me piace informatica.

    Tanto alla fine il vero informatico si forma dopo con il lavoro, con l'esperienza e lo studio costante!
    La laurea è solo l'inizio!

    @ Giuseppe: allora in bocca al lupo e buona fortuna per questa tua nuova avventura... fai bene a scegliere il pecorso che ti attira di più!

    concordo con il concetto che la laurea è solo il primo passo, perchè dopo ci sono molti anni in cui bisogna fare esperienza e formarsi definitivamente.

    On 5 settembre 2007 alle ore 02:02 Anonimo ha detto...

    Ragazzi la scelta è totalmente soggettiva, non si è più preparati ad informatica oppure ad ingegneria, la differenza è solo (purtroppo) una questione di prestigio (anche se oramai ingegneria ne ha perso molto) e di limiti imposti dallo stato!! Ho amici ingegnieri e informatici tra i quali sia da una parte che dall'altra emergono figure preparatissime che impreparate. Io personalmente amo l'informatica pura per cui ho scelto il corso di laurea in informatica (tra un mese mi laureo alla quinquiennale a napoli) mi piace affrontare un problema e risolverlo computazionalmente punto.

    On 7 settembre 2007 alle ore 15:50 Anonimo ha detto...

    Sono un informatico, scrivo solo per controbattere alcune inesattezze lette.
    ", il corso di Ing ti piazza un'infinità di esami di matematica (algebra,analisi,statistica) e di fisica (meccanica, termodinamica,..) e ti li ritrovi anche al 5° anno di corso"
    ci sono pure ad informatica:
    -Analisi
    -Algebra
    -Prob e statistica
    -Teoria dei sitemi
    -Analisi superiore (eq differenziali e trasf di Fourier) ( è a scelta)
    -tutta la fisica classica.

    "A ingegneria non trovi corsi di php, html, css, scripting, etc. "
    Non ci sono nemmeno ad informatica.

    ": se preparo bene uno studente su un solo linguaggio ma gli propino anche dei corsi che spiegano nei dettagli cosa sta dietro al comando printl scendendo quasi al livello macchina /assemblato lo studente non avrà problemi ad imparare da solo un altro linguaggio quando ne avrà bisogno. Ed è così!"
    Ragionamento ovvio ed ovviamente anche ad informatica è così.

    Ricordo che anche con informatica ci si può iscrivere all'albo degli ingegneri.
    Saluti.

    On 8 settembre 2007 alle ore 14:15 Anonimo ha detto...

    rispondo:
    >> mate,scienze, etc etc: io credevo che da voi ce ne fossero meno e tra i commenti ci sono informatici che confermano quanto detto da me: ora io nn so più a chi credere! :)

    >> Corsi su c, php, css, etc etc: Ok, credevo vi insegnassero più linguaggi; ritengo solo che forse voi siete meglio preparati di noi ma se tu mi dici che siamo ad armi pari ti credo.

    Ma in fine dei conti studiamo le stesse cose, stessi corsi, stessi esami: ingegneri ed informatici sono gemelli separati dalla nascita? :D

    On 8 settembre 2007 alle ore 21:13 Anonimo ha detto...

    "Ma in fine dei conti studiamo le stesse cose, stessi corsi, stessi esami"

    Sono due corsi simili ma non uguali. Informatica viene da scienze, ing. info da ingegneria.
    Ingegneria informatica è nata come un ibrido tra ingegneria elettronica ed informatica. Il corso, nato nel 1993, che peraltro non esiste da altre parti (infatti si distingue tra Electrical Eng. e Computer Science) vuole inglobare competenze dell'uno e dell'altro settore.
    E' chiaro che non si può fare tutto.
    Ed è chiaro che questa aggiunta di cosidetti 'esami eterogenei' (conoscenze che si trovano anche ad info, da quello che so di differente c'è solo chimica) porta a trattare meno altri argomenti.
    E' anche chiaro che le persone non smettono di imparare finita l'università, una fonte importante di apprendimento sarà il lavoro.

    Su quest'ultimo punto, quali sono le mansioni di esclusiva dell'ing. informatico rispetto ad esempio ad ing. elettronico o ad un informatico? Nel campo del progetto di una nuova tecnologia wireless, ad esmpio un nuovo tipo di antenna, quale pensi sia la figura più adatta?
    E nel campo di ricerca sui sitemi distribuiti? E nel campo della teoria dei grafi?

    In qualche punto tu dici che ad ingegneria ci sono corsi non direttamente attinenti all'informatica ma che aiutano ad avere più "plasticità mentale", più capacità di apprendere cose nuove: questo obiettivo è primario anche a scienze! Soprattutto quando si deve trattare con discipline come l'informatica che, come ben sai, sono (non in tutti gli ambiti) estremamente mutevoli.


    In conclusione, per discorsi di questo tipo penso sia importante,per capire la situazione, non essere superficiali. Di solito quando si parla di queste cose si parla molto per sentito dire. Il discorso è complicato e profondo ed è quindi importante non fare classificazioni generiche.
    Con un consiglio per le matricole: la differenza la farete voi!

    Il discorso ovviamente è complesso e non si potranno mai eliminare tutti i dubbi a riguardo.
    Comunque posso assicurarti che non ho scritto questo post basandomi esclusivamente su esperienze altrui o "per sentito dire".

    In conclusione, dopo 23 commenti, abbiamo capito che ogni università è diversa, ha esami diversi e professori diversi. Ogni persona inoltre ha motivazioni personali che possono portarlo verso determinate direzioni e le motivazioni di una persona sono sempre un qualcosa di personale.

    Alla fine, il consiglio più utile rimane quello di vedere i piani di studio dell' università in cui dovremmo iscriverci e analizzare la tipologia di esami offerti.

    On 13 settembre 2007 alle ore 15:02 Anonimo ha detto...

    Buongiorno, Ragazzi..
    Prima di tutto ringrazio tutti Voi per aver aperto questa discussione e per aver postato le Vostre considerazioni, opinioni e idee riguardo all'ambiente universitario di Informatica e di Ingegneria Informatica.

    Sono, infatti, ancora "in ballo" per quale facoltà prendere, ovvero in quale, tra i due corsi sopra riportati, iscrivermi; non ho molto tempo a dispozione per pensarci e sto cercando di capire quale sia il migliore percorso da scegliere, perchè, sinceramente, entrambi mi piacciono ma essendo solamente un liceale non li conosco per niente e, oltretutto, non possiedo realmente il punto di vista di un/una ragazzo/a che sta seguendo i rispettivi corsi e sta studiando per laurearsi. Posso notare, comunque, che in questo topic ci sono moltissimi punti di vista e parecchie riflessioni che, in parte, mi hanno dato una mano per rendermi le idee un pò più chiare; per questo voglio ringraziarVi ulteriormente per il tempo che avete perso qua dentro.

    Come ho detto, sono appena uscito da un Liceo Scientifico Sperimentale e, in teoria, il mondo dell'informatica doveva essere all'ordine del giorno; purtroppo non è stato così, quindi mi ritrovo un po' in bilico su quale facoltà andare a scegliere e, sebbene mi sia un po' informato su entrambi i corsi, di sicuro voglio portare avanti la mia passione per i computer e tutto ciò che vi gira intorno.

    Essenzialmente, sono daccordo su molti di Voi che dicono che molto dipende dalla stessa Università, dai Professori incontrati, dal proprio interesse e impegno allo studio; però rimango sempre un po' perplesso riguardo alla scelta che devo andare a fare: spero di risolvere questo problema il prima possibile, sperando di fare la scelta giusta.
    Grazie di nuovo, saluti.
    Alessandro Andrea

    @ Andrea: sono felice che questa discussione ti abbia aiutato (almeno un pochino).
    comunque ti ripeto il mio consiglio: scarica online le guide dello studente fornite dall' università in cui hai deciso di iscriverti. Guardati bene gli esami che propongono e ricordati di scegliere serenamente il tuo percorso.

    ciao

    On 13 settembre 2007 alle ore 23:20 Anonimo ha detto...

    @alessandro: anch'io ho fatto liceo scientifico e di informatica ne ho vista pochissima, appena un infarinatura su Pascal e basta. Cmq nonostante il liceo non avrai problemi ad affrontare ing o inf. Magari ti troverai spiazzato il 1° anno o su qualche particolare esame, ma poi ti allinei subito.
    Se hai letto tutti i commenti ormai avrai capito che a quanto pare ci sono poche differenze, cambia solo la prospettiva con cui vengono insegnate le cose. Io banalmente ti consiglierei ing. ma non sto a ripetere il perchè altrimenti ricominciamo da zero. L'ideale è conoscere qualcuno che ti dia una dritta, dipende anche in quale uni vuoi andare. Non scordiamo il fatto che dipende tantissimo dall'università che si sceglie. Il nome a volte conta, sia in positivo che in negativo.
    Ciao

    @ phoenix: visto che ne parlavi sul mio blog, questo articolo merita un'adeguata evidenza tra i "best of"

    Andrea ti posso dire questo che magari è stato già detto ma lo ripeto ancora: ad ingegneria si vede molto di più la parte elettronica che fa parte di informatica piuttosto che l'informatica pura. In Informatica si vede l'informatica pura e non si guarda quasi per niente l'hardware che c'è sotto.
    Dipende come vuoi affrontare le cose.

    Io, dopo un anno di ingegneria, mi sono reso conto che mi interessa poco o niente l'elettronica ma molto di più l'informatica pura (intesa come software, programmazione, progettazione) e quindi ho cambiato.

    Un poco di elettronica comunque la so perché l'ho fatta in questo primo anno e soprattutto all'ITIS e mi rendo comunque conto che è utile in certi casi e in certi lavori (per qualcosa di più complesso chiamano l'ingegnere elettronico) e quindi mi ritengo abbastanza fortunato.
    Mi rendo conto, però, che magari tu non sai bene di cosa andrai incontro scegliendo uno o l'altro corso.
    Avendo fatto invece informatica all'ITIS un poco sapevo com'era la materia (ma stupidamente non ho controllato le materie).

    Il consiglio migliore è di prendere i vari programmi dei due corsi e guardare le materie. Purtroppo non l'ho guardate subito e le ho viste solo dopo 6 mesi quando ero ad ingegneria e mi sono accorto di aver sbagliato: non volevo fare automazione, controlli, elettronica, tanta fisica e un pizzico di informatica ma volevo fare molto più software e quindi ho cambiato.

    Sta a te la scelta ;)

    On 14 settembre 2007 alle ore 12:37 Anonimo ha detto...

    Io come fututo iscrivendo in una facoltà riguardante Informatica mi trovo un pò nel dubbio...

    Cmq secondo me è abbastanza inutile direi è piu' pesante questo o è piu' pesante... Anke perkè inequivocabimente l' ing informatico e l' informatico si troveranno a lavorare insieme in un posto di lavoro, dato che c' è bisogno di entrambi...
    Non si può programmare sul nulla come non si può costriure qualcosa che nn venga programmato...

    Quindi penso che l' unica cosa che possa aaiutare nella scelta sia vedere la preparazione che viene data, come ad esempio gli esami. Per esempio uno sa se preferisce concentrasri sul software,oppure esaminare tutta la parte hardware di costruzione di sisitemi informatici...

    On 14 settembre 2007 alle ore 20:41 Anonimo ha detto...

    Grazie ancora a tutti per la partecipazione.

    Il problema essenziale sta proprio nel fatto che la decisione è la cosa più difficile da fare; infatti entrambi i laureati alla fin fine si troveranno a lavorare insieme, però il dubbio sorge quando si pensa da che parte guardare l'informatica in sè.
    Mi spiego meglio dicendovi che ho guardato dettagliatamente i vari corsi ed è subito possibile notare che in Ingegneria Informatica la gran parte degli argomenti è legata ad elettronica, ad elettrotecnica, a tecnologie e all'ambiente gestionale e aziendale; mentre nella laurea in Informatica è chiaro come lo studente è più interessato alla programmazione, al software e al mondo Web.

    Oltre a tutto questo ho visto anche che esistono ben tre diverse "Informatiche": l'Informatica chiamata tale o, penso, Pura, l'Informatica Applicata e l'Informatica Umanistica, ma quest'ultima si discosta parecchio dal mondo dei computer perchè ha altri obiettivi e, di conseguenza, anche il piano di studi è diverso; per quanto riguarda le prime due, invece, si riescono a vedere alcune piccole differenze: nella prima, mi pare che la matematica e la fisica sono intraprese da altri punti di vista e, nella seconda, ci si avvicina maggiormente al cosidetto Laboratorio programmazione, quindi dovrebbe presupporre uno studio molto più incentrato sui vari linguaggi, compilatori ed internet.

    Non vorrei essermi sbagliato e pregherei chi si intende maggiormente di questi argomenti di correggermi; infine rimane il fatto della decisione: cosa andare a fare? Da un lato c'è l'ambiente Ingegneria e tutto ciò che ne deriva con l'approfondimento in particolar modo dell'hardware, dall'altro, invece, si ha la programmazione e la componente software: dove iscriversi quindi?

    Vorrei, se fosse possibile, sapere che tipo di lavoro fa realmente un ragazzo che esce da una delle due lauree: cioè mi potete descrivermi in maniera dettagliata coosa, alla fin fine, va a fare un Ingegnere Informatico e cosa un Informatico? Sembra una banale risposta, ma per uno che non sa precisamente cosa vuole fare dopo gli studi vede questo quesito in modo molto diverso dagli altri, perchè ha tantissime informazioni nella testa, ma niente di tangibile o, comunque, di pratico in mano per capire dove potrà direzionare il suo futuro.

    Grazie mille in anticipo. Saluti a tutti.

    @ Alessandro: basta farsi un giro in quei siti che pubblicano annunci di lavoro e vedrai che in linea generale ai neolaureati (informatici/ingegneri informatici) vengono proposti lavori da programmatore (specialmente C e Java). Ci sono persone che conosco che da neolaureati hanno lavorato come analisti software, cioè dovevano progettare tutte le specifiche di un progetto che veniva richiesto da un committente. Col tempo poi si può diventare sistemista o esperto in sicurezza informatica o anche amministratore di una base dati o progettista di apparecchiature hardware, ma i lavori che si possono svolgere sono tanti ed i percorsi di un neolaureato sono sempre imprevedibili.

    Un informatico (credo) possa anche lavorare come tecnico progettista piattaforme web, manutenzione siti web, ricercatore nel campo software.

    Vediamo se c'è qualcuno che ci dica la sua esperienza a riguardo.

    On 16 settembre 2007 alle ore 14:52 Anonimo ha detto...

    Innanzitutto vorrei anche io ringraziarvi per le interminabili analisi che avete snocciolato nel (interessantissimo) post.

    Anche io come decine di diplomati sono indeciso tra inf ed ing. informatica. Il problema principale è questo seocndo me, tutti i neo diplomati orientati sull'informatica, non hanno idea di cosa sia in realtà. Mi spiego: quando dico che mi piace l'informatica, intendo dire (e penso sia opinione comune) che mi piace "smanettare con i pc" e tutto quello che ne ruota attorno. Ora, però, approfondendo i contenuti delle facoltà informatiche, mi rendo conto che essere un buon informatico va ben oltre lo "smanettare", è qualcosa di molto più complesso (e forse più affascinante). Quindi pensoc eh cosa fondamentale per chi intende iscriversi ad una facoltà informatica (tanto più se come me esce da un liceo classico) è di informarsi molto su quello che realmente andrà a studiare o si rischia di restare impelagati in complessi corsi di studio.

    Ora volevo provi una domanda: a me ha sempre affascinato il mondo dei PC, ma in particolare lo sviluppo di sistemi operativi ma anche di hardware (processori, schede video)

    La mia domanda è: quali sono le figure professionali che lavorano dietro un SO? Quali dietro un ascheda madre, un processore, una MB, un lettore dvd?

    (In maniera superficiale io risponderei che c'è bisogno sia di un ingegnere informatico, sia di informatici sia di ing elettronici ma sicuramente voi ne saprete di più)

    P.S. Qualcuno sa come sta messa informatica alla sapienza?

    Saluti,

    Paolo

    @ Paolo: prima di tutto se per "sviluppare un SO" intendi progettarne uno nuovo e scriverne il codice, allora ti dico che è una cosa molto complessa. Un SO viene progettato tenendo conto anche dell' hardware su cui dovrà girare. Quindi ovviamente bisogna conoscere a fondo un linguaggio di programmazione come il C che è alla base dei moderni SO, bisogna conoscere le tecniche di programmazione concorrenziale e bisogna conoscere anche l' assembly. Sia a ingegneria informatica sia ad informatica ti insegnano le basi di queste cose, però sta a te approfondire queste tematiche. Se vuoi essere il nuovo Linus Torvalds devi studiare molto a casa per conto tuo perchè l'università di sicuro non ti insegnerà a creare un SO da zero.

    Per quanto riguarda schede madri, schede video e componentistica hardware, la figura professionale che li progetta è l' ingegnere elettronico. L' ingegnere informatico sa come funzionano questi oggetti ma non è compito suo progettarli. L' ingegnere informatico si può preoccupare di come collegare tutti questi componenti hardware per poter far funzionare in maniera efficiente l' elaboratore.

    Per quanto riguarda la Sapienza non so che dirti :)

    On 17 settembre 2007 alle ore 13:29 Anonimo ha detto...

    ...ovvimanete per programmare un SO non intendo da zero mq magari far parte di una squadra che ne programmi uno. Ad esempio penso ci siano centinaia di programmatori dietro un windows vista, o un linux qualunque.

    Non pretendo di programmare da zero un SO, questo è un compito da geni (come linus).

    Però scusa, dici che dietro una scheda video ci sono ing elettronici, ma quando si tratta poi di farla fuznioanre serviranno degli informatici per i driver ecc. non credi?

    Paolo

    @ Paolo: anche se fai parte di un grosso team che lavora ad un SO devi sapere bene tutte quelle cose che ti ho scritto nel commento precedente. E poi solitamente ti vai a specializzare su determinati parti del SO; per esempio su Linux ci saranno degli esperti che si sono specializzati per esempio sul PRNG (Psuedo Random Numbers Generator) del SO che è composto da circa 2000 righe di codice.

    Per la scheda video io intendevo il progetto fisico. Cmq quando poi si deve programmare il driver si ha bisogno di ottimi programmatori (informatici o ing. informatici).

    Quindi come vedi per ogni componente (hardware o software) c'è sempre bisogno di una squadra che sia composta da più figure professionali che si aiutino a vicenda.

    On 17 settembre 2007 alle ore 14:23 Anonimo ha detto...

    @phoenix

    E'proprio quello che volevo sentirmi dire...

    E invece seocndo voi quale università (anche per esperienza personale) ha la migliore facoltà di informatica?

    Paolo

    On 18 settembre 2007 alle ore 16:11 Anonimo ha detto...

    @ Anonimo...
    Sicuramente la Normale di Pisa!
    Tra le milanesi ho sentito che x info la Bicocca sia meglio della Statale, però anche qui sono solo chiacchere! L'unica soluzione è guardare i programmi.

    scusa per il ritardo della risposta, ma quoto l' anonimo qui sopra che consiglia la facoltà di Pisa. Sicuramente è tra le prime 3 in Italia in informatica (se non anche la migliore)...

    On 19 settembre 2007 alle ore 11:45 Anonimo ha detto...

    Pisa...

    Forse però non la normale...

    Comunqu io i tre anni me li faccio a roma Sapienza.

    Magari date un'occhiata al programma e mi dite cosa ne pensate...

    http://w3.uniroma1.it/dipinfo/lauree/ManifInf.pdf

    Paolo

    una bella Laurea in Tecnologie Informatiche con curriculum Sistemi e Sicurezza...
    ma anche il Curriculum Interazione Uomo-Macchina non è niente male!

    On 19 settembre 2007 alle ore 21:18 Anonimo ha detto...

    ...bhe continuo ad approfittare della vostra pazienza (e competenza)

    Secondo voi vale la pena arrivare ai 5 anni (laurea magistrale) in informatica o ci si può fermare ai 3?

    Secondo voi qual'è la differenza tra una laurea in informatica di 3 anni (diploma di laurea) o una di 5 anni (magistrale)? E in sintesi che prospettive offre una laurea in informatica? Il dubbio mi viene leggendo le varie offerte di lavoro...

    Molte aziende cercano programmatori con diploma... Insomma mi chiedo io vale la pena sgobbare 5 anni sui libri per poi fare un lavoro in cui sarebbe sufficente un diploma? (senza nulla togliere ai periti informatici e smanettoni vari)


    Paolo

    Se ti piace l' informatica e vuoi diventare un esperto in questo settore ti consiglio la magistrale (5 anni). Ho sempre creduto che le cose più affascinanti si facciano agli ultimi anni, anche per esempio in ing. informatica alla specialistica...

    Ho letto un po' gli esami che si fanno alla specialistica di Roma in informatica e sono incredibilmente belli.
    Come sbocco lavorativo nel loro manifesto sta scritto che tra i vari lavori, si possono progettare software evoluti ed ad alte prestazioni (componenti di sistemi operativi, ottimizzazione di DBMS,
    elaborazione di dati ed immagini, video giochi, componenti software per macchine
    parallele o sistemi distribuiti, ecc.)

    Poi comunque credo che anche le aziende che assumono diplomati fanno svolgere delle attività di preparazione dove lo stesso devi studiare per perfezionare le tue conoscenze.

    Se comunque non ti senti pronto ad approfondire gli argomenti trattati ad informatica, puoi sempre fermarti a 3 anni... però sinceramente io ti consiglierei i 5 anni.

    On 20 settembre 2007 alle ore 20:37 Anonimo ha detto...

    @phoenix...sai che i tuoi (e i vostri) commenti mi stanno aiutando molto?

    Dagli esami che si fanno mi sembra più adatta ai miei gusti informatica...

    Tuttavia non so ho come il dubbio che facendo ingegneria ci siano molte possibilità in più di lavorare...

    Voi cosa ne pensate?

    Paolo

    Volete un altro mio modestissimo parere?

    Secondo me è meglio fare tutti i 5 anni (cioè 3+2). Questo perché (almeno inizialmente nella carriera lavorativa) chi ha fatto 3 anni e basta sarà sempre secondo e sarà sempre sorpassato da chi ha fatto anche la specialistica. Certo se uno trova un lavoro alla fine dei 3 anni super pagato e sicuro può anche pensare di fermarsi altrimenti consiglio di continuare.

    Secondo e ultimo mio modestissimo parere. Le aziende preferiscono assumere più diplomati in informatica che laureati. Non ci credete?
    Sapete quali sono i vantaggi?
    Principalmente il diplomato si paga meno e poi si può benissimo formare e plasmare come si vuole. Partendo dal presupposto che anche un laureato deve essere formato sul posto di lavoro (teniamo presente che usciti dall'università non si è pronti per lavorare, forse si è più pronti usciti da un ITIS) tanto vale formare un diplomato.
    L'unico rischio è quello di trovare un diplomato non preparato ma che problema c'è? Non si rinnova il contratto e si cambia.

    Io suppongo che nelle aziende facciano questi discorsi: gruppi di 15 diplomati più 1 laureato capo gruppo (esempio stupido).
    Quindi ogni 15 diplomati trova posto un laureato. Allo stesso modo succede ad esempio in chimica. Mia sorella sta finendo l'ITIS e gli hanno detto chiaramente che di laureati in chimica ne cercano veramente pochi, di diplomati molti di più (un rapporto quasi 10:1) almeno nelle mie zone!

    Sta di fatto che da giugno 2006 quando mi sono diplomato all'ITIS informatica ho ricevuto circa 15 offerte di lavoro (alcune molto allettanti), non solo io ma anche i miei compagni. Alcuni si sono arresi all'uni e sono andati al lavoro mentre io ho accettato un lavoro part time.


    Non voglio sminuire la laurea in alcun modo è solo per rispondere a Paolo che si chiedeva se valeva la pena laurearsi.
    Sta a te. Sicuramente alcuni diplomati molto capaci arriveranno al tuo stesso livello lavorativo e saranno più giovani ma che ci vuoi fare? L'importante è che piaccia la laurea e il corso di studi poi la vita non si sa mai che sorprese può nascondere! :P

    beh, Giuseppe ha ragione...
    però per rispondere a Paolo, io dico che se a te piace ciò che fai e se sei motivato, allora il lavoro lo trovi sia che tu sia un ingegnere sia che tu sia un informatico.

    La differenza tra la laurea in ingegneria informatica e quella in informatica è che nel primo caso la parola informatica è un aggettivo, nel secondo è un sostantivo.

    Pure io sono stato alle prese con questo dualismo, ma con un po' di ritardo rispetto alla (re)iscrizione all'università. Sono dottore in economia e commercio, con laurea magistrale, ma l'anno scorso, alla veneranda età di 34 anni, ho deciso di assecondare il mio sogno e la mia passione per l'informatica.
    L'anno scorso mi iscrissi al corso molto quotato di informatica e tecnologie di produzione del software a Bari, su indicazione di un'amica; quest'anno ho passato il concorso per il corso a numero chiuso (100 posti) di "informatica e comunicazione digitale" Me ne sono infatti andato da t.p.s. (che molti lo scelgono solo per il nome molto "ganzo") per vari motivi:

    1) ambiente "difficile", una competizione che non ricordavo più dai tempi del liceo. Acidità al massimo; l'ambiente di economia me lo ricordo molto più placido (sia pur assai affollato), e si trovavano tipi con voti alti che erano pure "filantropi" (compreso il sottoscritto!).

    2) casi di studio in quasi tutte le materie; sì, belli finché vuoi, formativi. Ma come si fa a creare il gruppo giusto tra 500 studenti+ quelli che non frequentano? Per la gran parte delle materie il gruppo non è obbligatorio ma comunque è bene crearlo perché altrimenti si rischia di mancare l'appello per il tempo (non meno di sette giorni) che il project work porta via (e se sei in impasse, puoi mettere pure giorni a sbloccare la situazione da solo!)
    Peraltro, io ho purtroppo sempre privilegiato lo studio individuale; questa è una carenza, purtroppo, e non so come rimediare.

    3)Più materie economiche, e io ho la nausea anche se ho le basi dalla precedente laurea.

    Ma il motivo è stato rappresentato dall'ambiente e dal fatto che sono portato per le materie più teoriche, che sono più numerose in questo corso a numero chiuso.

    Ma...giuro che se non ce l'avessi fatta ad entrare in questo corso, dove mi hanno dato anche più crediti rispetto a quell'altro (con matematiche e dintorni) sarei andato ad ingegneria informatica, consapevole di andare a letto e vedere anche ad occhi chiusi derivate, massimi, minimi, integrali, gradienti, vettori e tantissime altre cose che si studiano lì. Poi sono attirato molto dall'elettronica e dall'hardware del calcolatore.

    Avrei fatto il bastian contrario, a Bari, visto che molti che studiano ingegneria informatica/elettronica migrano ad informatica proprio perché anziché vedere...un pc, vedono tantissima matematica e fisica oltre che un pizzico di chimica. Ma io vedo che queste discipline sono fondamentali PER TUTTO!

    Ora resto in questo corso "tranquillo"; ci sono materie divertenti, specie al 3° anno, come "interazione uomo-macchina" e "reti di calcolatori", ma sarei curioso di vedere quale sarà il mio debito formativo per una specialistica di ing.inf...

    On 11 novembre 2007 alle ore 01:55 Anonimo ha detto...

    Io sono iscritto ad informatica a Bari,posso dirvi che è abbastanza inutile fare i paragoni sui vari esami anche perchè cambiano da città in citta...Per non parlare degli esami di matematica,a noi analisi non è divisa in moduli e si fa tutto in un unico (corposo quanto basta)programma,e lo stesso vale per gli altri esami "matematici"...

    @ Virgilio: non solo a Bari gli studenti scappano da Ingegneria... credo che sia un fatto nazionale, forse mondiale :)

    @ anonimo: hai ragione. Non si possono confrontare nello specifico gli esami delle singole università. Però credo che una differenza dal punto di vista generale ci sia tra Ing. Informatica ed Informatica e questa differenza la si può riscontrare in ogni città, anche se poi ogni università presentà piani di studio diversi.

    On 11 novembre 2007 alle ore 15:41 Anonimo ha detto...

    Sono l'anonimo del post precedente e mi presento ora,mi chiamo Francesco.Hai ragione phoenix,certamente una differenza di fondo e abbastanza netta tra ingegnerie inf e informatica c'è:da quanto ho potuto leggere ,vedere e provare nel corso della mia esperienza universitaria(vi parlo di ingegneria inf e di informatica a Bari ma credo sia così in tutta Italia ),la facoltà di ingegneria informatica ha una preparazione più completa su materie che sono completamenti assenti nel corso di informatica(elettronica e chimica ad esempio),ma ha una minor preparazione in informatica rispetto alla facoltà di informatica,mentre gli esami matematici dovrebbero più o meno essere gli stessi.Inoltre vorrei ricordare che l'informatica non è imparare questo o quel linguaggio,l'informatica non si pone assolutamente questo obiettivo,l'informatica è il saper trovare soluzioni generali applicabili a problemi della società attraverso metodi matematici e logici,e i linguaggi di programmazione sono solo il modo in cui queste soluzioni potrebbero essere attuate.L'informatica è astrazione pura e allo stesso tempo formalismo puro.Detto questo,comunque tutte e due le facoltà a mio parere sono molto valide,e mi scuso se sono stato troppo prolisso oppure se ho espresso pensieri in maniera poco chiara.Vorrei concludere dicendo che una volta ottenuta la laurea in informatica,si può partecipare all'esame per entrare nell'albo degli ingegneri informatici.Ciao a tutti

    Difatti...uno si aspetta, da un laureato in informatica or ing.informatica, che sappia TUTTI i linguaggi di programmazione del mondo e che sappia usare perfettamente qualunque applicativo, compresi programmi per il CAD, per il DTP e per la contabilità.
    E magari, specie da un ing.ing., che sappia aggiustare anche i guasti hardware del suo pc senza portarlo in laboratorio!!!

    @ Francesco e Virgilio: concordo con entrambi. E quoto il primo commento che è stato scritto da Paso, il quale pur essendo al 5° anno di Ing. Informatica dice: "spesso mi capita di essere "preso in giro" perché non sono capace di usare excel, di smontare un pc e di sistemarlo, non sono un ottimo programmatore conosco pochi linguaggi di programmazione".

    On 13 novembre 2007 alle ore 23:21 Anonimo ha detto...

    Salve. Premetto che sono professore di Informatica Applicata e non di ingegneria o informatica. Lo preciso perchè ci sono alcune differenze rispetto agli altri due corsi di laurea.
    Detto questo, inizio col dire che è giusto far capire una cosa che evidentemente nemmeno molti sanno: le lauree in ingegneria sono dei surrogati delle lauree nelle scienze pure. Detto così sembra un'accusa, ma non per niente la stessa laurea in ingegneria informatica deriva da quella in elettronica. Un ingegnere chimico non ne capisce nulla di chimica infatti, si occupa di progettazione industriale. Un ingegnere informatico ha un'ottima capacità di accaparrarsi un grosso carico di studio, ma se gli gli parli complessità computazionale o di ottimizzazione algoritmica non saprà nemmeno di cosa gli stai parlando. Per non parlare della teoria dei segnali che ha forti richiami in analisi 3, se ad un ingegnere gli presenti una trasformata Z magari la saprà anche risolvere, ma se gli presenti un problema da cui ricavare la suddetta trasformata... beh... inizierà a cercare uno dei tanti metodi che gli hanno insegnato e costretto ad utilizzare magari senza saperne usare bene nemmeno uno!
    Io sono del parere che la laurea in ingegneria informatica debba essere tolta, come quella in ingegneria chimica, ingegneria matematica e ingegneria fisica.
    Le scienze pure, in quanto tali, richiedono un approccio invasivo ed esaustivo al massimo, con il rigore di un metodo che solo lauree scientifiche possano dare.
    E' assurdo pensare che un laureato in informatica, sappia solo programmare! Ed è assurdo pensare che in un cdl di informatica si insegni a programmare in php, html css o linguaggi del genere. Si insegna il metodo piuttosto! I diversi tipi di programmazione, la struttura interna di un computer! E non ad assemblare o "aggiustare" un computer.Si studia per esempio il perchè di ogni singolo evento elettromeccanico che compie la macchina. La scienza dei computer, nome più appropriato, è la scienza che studia il calcolo automatico, quindi senza forti basi di matematica non si può andare avanti, di conseguenza i cdl di informatica migliori, offrono ottimi corsi di matematica generale, analisi infitesimale, algebra, matematica discreta, logica, etc...
    E' triste pensare che la laurea in informatica, ti insegni "a programmare". Un professore del MIT, di fronte ad un'affermazione del genere potrebbe imprecare!

    @ anonimo: la ringrazio per il commento perchè in questo modo abbiamo anche il parere di un professore. Concordo con il fatto che non si possa dire che l' informatico sappia solo programmare. Sarebbe una frase scontata e non veritiera. E concordo con il fatto che all' università non dovrebbero insegnare tanti linguaggi di programmazione specifici, bensì dovrebbero insegnare il "metodo".

    Non concordo però con il suo pensiero circa l' abolizione del Corso di Laurea di Ingegneria Informatica (e non solo). L' informatica è una scienza e, come lei ha giustamente detto, il termine corretto sarebbe "scienza dei computer". La scienza in quanto tale ha come obbiettivo primario quello di "giungere ad una descrizione precisa della realtà delle cose attraverso un insieme organico di conoscenze". Ma poi queste conoscenze devono servire praticamente per progettare un qualcosa che possa essere utile ad altre persone. Personalmente credo che da questo punto in poi entri in gioco l' ingegnere, il quale sarà competente e pronto a tradurre gli studi scientifici in progetti reali.

    Lei ha detto che "le scienze pure, in quanto tali, richiedono un approccio invasivo ed esaustivo al massimo". E questo in teoria sarebbe giusto. Praticamente credo che un approccio esaustivo al massimo sia un qualcosa di utopistico. Ed è questo il motivo principale per cui le figure dell' ingegnere e dell' informatico sono figure professionali complementari. Entrambe devono aiutarsi vicendevolmente condividendo le proprie conoscenze e cercando di minimizzare le lacune conoscitive che entrambe hanno.

    On 15 novembre 2007 alle ore 14:40 Anonimo ha detto...

    @ phoenix:
    Guardi che i metodi di ingegnerizzazione si studiano anche nelle facoltà scientifiche. Quindi, per fare riferimento a ciò che lei ha detto e spiegando il tutto in maniera molto semplice, le evenuali scoperte degli informatici per esempio, posso essere implementate tranquillamente dai fisici per esempio. Nella storia dell'informatica, la quasi totalità delle scoperte sono state fatte e sccuessivamente implementate da fisici, matematici, chimici... Pochi sono gli ingegneri che hanno scoperto qualcosa. Prediamo come esempio l'informatica quantistica. Gli studi di questa scienza che sconvolgerà sicuramente il mondo, e non esagero, sono portati avanti da Fisici, Matematici e Informatici. Gli ingegneri quindi, per ocme vanno le cose, quando ci sarà qualcosa di più tangibile, non faranno altro che prendere queste scoperte e implementarle. Quindi, non vedo perchè creare una figura professionale altamente specializzata in "Metodi". Vorrei aggiungere che anche io sono iscritto all'albo, ma solo per motivi di natura burocratica! L'italia è il paese delle contraddizioni e delle tradizioni. E voglio ancora aggiungere, che la bravura di un ingegnere o di un informatico, non dipende dal titolo, ma dai professori che ha avuto e dall'impegno che ha messo negli studi! Per tanto, si evince che il titolo è irrilevante. Ho scritto queste ultime parole, perchè magari qualcuno potrebbe anche pensare che io ce l'abbia con l'ordine degli ingegneri. Non è cosi. Solo che mi infastidisce il tradizionalismo bigotto della nostra società.

    On 22 novembre 2007 alle ore 00:48 Anonimo ha detto...

    Per chi chiede quale facoltà di informatica sia la migliore,cercate su internet informazioni sul BOLLINO GRIN.Copio dal sito "Il rispetto dei criteri definiti conduce a ricevere la certificazione.
    Questa puo' essere erogata con due tipologie:

    1. certificazione base,
    2. certificazione avanzata.

    Entrambi i livelli di certificazione sono adeguati per uno studente che vuole studiare l'informatica in modo approfondito: la differenza tra i due e' che con il livello base il corso di studi viene completato da una buona quantita' di materie complementari all'informatica, mentre con il livello avanzato si ottiene una formazione piu' ampia nell'informatica stessa. Per uno studente scegliere tra i due livelli e' soprattutto una questione di gusti ed attitudini personali."
    Ovviamente se una facoltà non compare proprio nell'elenco è meglio lasciar perdere,visto che ultimamente molte facoltà infarciscono i loro corsi di laurea con il vocabolo "informatica".
    C'è anche la certificazione del 2007,controllate e regolatevi di conseguenza.

    @ anonimo: ottimo! Sono andato a vedere e devo dire che non conoscevo il Bollino Grin.

    grazie dell' utile informazione

    On 23 novembre 2007 alle ore 00:15 Anonimo ha detto...

    Di niente phoenix,in effetti si conosce ancora poco perchè è relativamente giovane(credo sia nato se non ricordo male nel 2004),però a mio parere rappresenta quantomeno una possibilità di cernita tra le varie facoltà di informatica in Italia.Quest'anno ho notato che rispetto agli anni scorsi c'è stata una maggiore severità nell'assegnare la certificazione avanzata.

    On 1 dicembre 2007 alle ore 02:02 Anonimo ha detto...

    Ho letto alcuni dei vostri commenti, la cosa più triste è che sembra che ogni uno cerchi di portare acqua al suo mulino.

    Vabbè che siamo in un mondo competitivo dove ogni differenza può essere motivo di svantaggio, ma che cavolo!!!.

    Comunque vorrei ricordare ai futuri dottori in ingegneria:
    1. che se nonostante la lobby degli ingegneri gli informatici possono iscriversi all'ordine degli ingegneri è perchè evidentemente hanno nozioni anche ingegneristiche come loro ne hanno di informatica

    2.che in tutto il mondo gli informatici sono quelli di scienze, ingegneria informatica esiste solo in italia e solo da pochi anni, non so se andate all'estero come vi classificherebbero.

    3.di avere rispetto per lo studio dei "cugini" informatici con cui sarebbe meglio scambiarsi i punti di vista sul merito dell'informatica piuttosto che stabilire chi merita di più progettare e chi invece solo programmare.

    Cordiali Saluti,

    un informatico (progettista SW).

    On 9 gennaio 2008 alle ore 12:36 Anonimo ha detto...

    Rispondo a:
    Salve. Premetto che sono professore di Informatica Applicata e non di ingegneria o informatica. Lo preciso perchè ci sono alcune differenze rispetto agli altri due corsi di laurea.
    Detto questo, inizio col dire che è giusto far capire una cosa che evidentemente nemmeno molti sanno: le lauree in ingegneria sono dei surrogati delle lauree nelle scienze pure. Detto così sembra un'accusa, ma non per niente la stessa laurea in ingegneria informatica deriva da quella in elettronica. Un ingegnere chimico non ne capisce nulla di chimica infatti, si occupa di progettazione industriale. Un ingegnere informatico ha un'ottima capacità di accaparrarsi un grosso carico di studio, ma se gli gli parli complessità computazionale o di ottimizzazione algoritmica non saprà nemmeno di cosa gli stai parlando. Per non parlare della teoria dei segnali che ha forti richiami in analisi 3, se ad un ingegnere gli presenti una trasformata Z magari la saprà anche risolvere, ma se gli presenti un problema da cui ricavare la suddetta trasformata... beh... inizierà a cercare uno dei tanti metodi che gli hanno insegnato e costretto ad utilizzare magari senza saperne usare bene nemmeno uno!
    Io sono del parere che la laurea in ingegneria informatica debba essere tolta, come quella in ingegneria chimica, ingegneria matematica e ingegneria fisica.
    Le scienze pure, in quanto tali, richiedono un approccio invasivo ed esaustivo al massimo, con il rigore di un metodo che solo lauree scientifiche possano dare.
    E' assurdo pensare che un laureato in informatica, sappia solo programmare! Ed è assurdo pensare che in un cdl di informatica si insegni a programmare in php, html css o linguaggi del genere. Si insegna il metodo piuttosto! I diversi tipi di programmazione, la struttura interna di un computer! E non ad assemblare o "aggiustare" un computer.Si studia per esempio il perchè di ogni singolo evento elettromeccanico che compie la macchina. La scienza dei computer, nome più appropriato, è la scienza che studia il calcolo automatico, quindi senza forti basi di matematica non si può andare avanti, di conseguenza i cdl di informatica migliori, offrono ottimi corsi di matematica generale, analisi infitesimale, algebra, matematica discreta, logica, etc...
    E' triste pensare che la laurea in informatica, ti insegni "a programmare". Un professore del MIT, di fronte ad un'affermazione del genere potrebbe imprecare!


    Lei sarà anche docente, ma è anche senz'altro male informato e probabilmente anche in mala fede.

    Non so se il dente così avvelenato le derivi dalla conoscenza con qualche ingegnere che le ha soffiato il posto e/o la moglie, ma farebbe meglio a prendere un Valium prima di scrivere certe scemenze.

    Innanzitutto, non so a che facoltà di ingegneria informatica pensa quando dice che non sappiano cosa siano la complessità computazionale o altro.

    Per sua norma e regola, nelle facoltà di ingegneria infatti non si insegna semplicemente ad "assemblare" ciecamente risultati altrui, come darebbe ad intendere nel suo post.
    Che poi possano esserci pessimi corsi di laurea in ingegneria informatica, su questo non discuto: purtroppo, vale lo stesso anche per informatica (e temo che con docenti come lei anche il suo rischi di ricadere tra questi...).

    La laurea in ingegneria informatica è OVVIO che "derivi" da quella in elettronica: le ricordo infatti che i calcolatori sono macchine elettroniche, da cosa vorrebbe farla derivare, da scienze agrarie?

    Nei paese anglosassoni esiste infatti la facoltà di "Electrical Engineering & Computer Science", che comprende fra i suoi insegnamenti tutti quelli caratteristici dell'ingegneria elettrica e tutti quelli delle scienze dell'informazione: sta ai singoli studenti assemblare il percorso di studi più consono alle proprie inclinazioni personali (cfr. http://www.eecs.mit.edu/acad.html, program VI-2 ad esempio).

    Di complessità computazionale e ottimizazione si parla eccome in qualunque corso di algoritmi, che nelle facoltà di ingegneria informatica *sono* presenti. Se poi uno non li mette nel curriculum studiorum, beh è colpa dello studente. Mi avesse parlato di linguaggi formali e logica matematica avrei potuto darle ragione, ma di fronte a simili sciocchezze...

    Per non parlare di quando si riferisce ad Analisi 3... diavolo ma lei HA LA PIU' PALLIDA IDEA di cosa contiene un corso di analisi 3 (anche chiamato a volte metodi matematici per l'ingegneria) in una facoltà di ingegneria?
    Dico, si rende conto dell'assurdità di quello che ha scritto?

    Se prende a caso 10 informatici e 10 ingegneri informatici e gli chiede cos'è la trasformata Z, vuol farmi credere che i primi le sapranno rispondere meglio dei secondi? Spesso (purtroppo, per colpa vostra che preparate i percorsi di studio...) non sapranno neanche cos'è!

    Tutti gli informatici che ho conosciuto, bravi e non, non avevano una preparazione in analisi, fisica, chimica, elettronica (e potrei proseguire con altre materie "ingegneristiche", con ciò intendendo che sono massicciamente presenti nei corsi di ingegneria a prescindere dalla loro origine) che fosse minimamente paragonabile ad un ingegnere.

    Ma questo NON VUOL DIRE che gli informatici sono fessi e gli ingegneri bravi: è una formazione differente, ed è giusto che sia così... io non ho la preparazione in informatica teorica che può avere un informatico, ma non per questo sono fesso, e viceversa.

    E poi come si permette di dire altre sciocchezze enormi, come quella secondo cui gli ingegneri chimici non capirebbero nulla di chimica... dico, ma si rende conto della totale scemenza delle sue affermazioni?

    Si rende ridicolo anche quando descrive la sua "vision" dell'informatica... "ogni singolo evento elettromeccanico" all'interno della macchina. Temo infatti che tali eventi non siano del tutto chiari neanche a lei.

    Lei insegna in un facoltà... ed è questo che mi spaventa. Voi docenti dovreste formare quelli che escono dalle facoltà, nel modo migliore possibile, non propagandare ideologie ridicole di supposte superiorità di un corso rispetto all'altro, peraltro ignorando anche quello che scrivete... ANDATE A CASA! Anzi, ANDATE A LAVORARE sul serio, che non vi farà male!

    Vorrei che qualche docente del MIT, che lei cita, potesse leggere quanto ha scritto, e scrivesse un commento appropriato a farla vergognare!

    Saluti,
    da un ingegnere informatico indignato, che nutre profondo rispetto e stima verso i "cugini" laureati in scienze dell'informazione (come è giusto che sia), e aborrisce le demenzialità integralistiche che vengono scritte da ambo le parti per denigrare gratuitamente "l'opposta fazione", da ridicoli ayatollah come lei!

    @ anonimo del commento precedente: su questo blog tutti possono commentare esprimendo liberamente la propria opinione. I commenti non vengono moderati dal sottoscritto perchè mi affido all' educazione ed al buon senso dei lettori. Sebbene condivida alcuni punti del tuo commento, non posso comprendere e giustificare alcune espressioni forti (al limite della maleducazione) che emergono dal commento stesso.

    Ripeto: l' importante è scambiarsi le proprie opinioni in maniera civile e rispettando il pensiero altrui.

    saluti

    On 28 marzo 2008 alle ore 17:18 Anonimo ha detto...

    Cosa mi sapete dire della facoltà di informatica di palermo?
    secondo voi posso farla tranquillamente qui? o sarebbe meglio trasferirmi da qualche altra parte?
    io preferei di no però volevo sapere se è valida cm le altre

    On 25 agosto 2010 alle ore 11:26 Midnightmare ha detto...

    Ma scusate, non basta osservare il piano di studi per vedere che il corso migliore per lo studio dell'Informatica è quello della classe di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali?
    E che in Ingegneria Informatica si fa molto meno informatica e si da spazio a materie come chimica, elettrotecnica ed elettronica che con l'informatica non c'entrano proprio niente?

    Parlo per la situazione che c'è a Catania. Come carico di studi ing. informatica è molto, ma molto più esagerata di informatica. Al primo anno il corso é diviso in 3 macro corsi A-F, G-R, S-Z, che sono pieni di studenti. Già al secondo anno ci sono due corsi A-L, M-Z che sono poco affollati, al terzo anno A-Z unico corso. Questo perché il 70% o più di chi si iscrive, si ritira per pazzo.
    Questa gente o cambia completamente corso di studi (per esempio Economia, Filosofia, Giurisprudenza) di quanto è indignata da facoltà scientifiche, oppure passa in informatica. Degli iscritti in informatica (che sono, al primo anno molti meno di ingegneria), più del 50% viene da ing. informatica nella speranza di trovare "conforto". Se lo studente si era trovato male in ingegneria a causa dell'esagerazione degli esami e la cattiveria dei professori, in informatica ha trovato un ambiente tranquillo. Se invece è il problema é che non vuole studiare, allora non si troverà bene in nessun corso di studi. Gli stessi esami di Analisi non hanno paragoni: in ing. si fa analisi 1, 2 e 3 con un grado di difficoltà estremo, studi di funzioni integrali, serie numeriche allucinanti (nessun criterio standard funziona mai), integrali al variare di parametri, che non puoi svolgere con i metodi standard: lo scritto viene superato in media dal 5% o meno dei presenti. Lo stesso dicasi per fisica e chimica. Conosco 5 studenti di ing. informatica che al primo anno non erano riusciti a darsi nessuna materia di calcolo e, una volta iscritti ad informatica, hanno dato al primo appello analisi matematica, algebra e fisica: studi di funzioni normali, integrali che si risolvono con metodi tradizionali, serie numeriche con i metodi classici e limiti con limiti notevoli e teoremi classici. Anche le materie c'è FORMALMENTE hanno lo stesso nome, in realtà celano un grado di difficoltà di 100:1 o anche di più. In più non si fa chimica, le fisiche sono moooooolto più semplici e analisi si fermano ai primi concetti di funzioni a due variabili, quindi il primo quarto di programma di Analisi 2 e niente analisi 3. Mediamente le materie hanno anche un numero di crediti spropositato, per esempio analisi in informatica vale 12 crediti, mentre in ingegneria 9, e in generale quasi tutte le materie hanno crediti bene superiori a quelli che dovrebbero essere. Ricordo che per dare Campi elettromagnetici (6 CFU) ad ingegneria c'era un carico di studi da pazzi, esercizi difficilissimi e più di 1000 pagine di dimostrazioni di una certa difficoltà, con ottime conoscenze di analisi 3, geometria e fisica 2 (solo per poter comprendere ciò che c'era scritto), invece in informatica una materia da 6 CFU viene definita "cazzata", spesso basta un progettino di una settimana e vanno avanti. Un'altra cosa che ho notato è anche il diverso modo di porsi dei professori. In ing. fanno scritti davvero difficili, volti a fare una selezione molto alta, e all'orale (anche a seguito di un ottimo scritto) bocciano facilmente, costringendoti a rifare lo scritto. Invece in informatica, una volta superato lo scritto (di difficoltà nettamente minore) oppure consegnato il progetto, per essere rimandati all'orale devi fare scena muta, altrimenti almeno 18 lo mettono lo stesso. Spesso, addirittura, danno la possibilità di confermare il voto dello scritto, con orale facoltativo, cosa mai vista in nessuna materia di ingegneria, dove nel 90% dei casi c'è scritto + orale, oppure prova pratica + orale, o diversi progetti + scritto + orale. Detto ciò, a livello di conoscenze prettamente informatiche, sicuramente i laureato in informatica dovrebbe saperne di più (visto che, a parte 4 materie, tutte le altre sono pura informatica), ma come livello di difficoltà non è neanche lontanamente paragonabile, un paradiso confrontato all'inferno di ingegneria. Chi si trova male in informatica non si sognerebbe neanche lontanamente di tentare ingegneria, mentre in verso opposto, se lo studente non è svogliato, la situazione ha sempre portato i suoi frutti.

    Grazie a tutti voi,
    grazie a voi sono riuscito a capire meglio la differenza tra università di ingegneria informatica e università di informatica; io grazie a questi post sono riuscito a schiarirmi le idee e molto probabilmente andrò a informatica in quanto mi affascina molto il poter programmare, a differenza di dovere imparare i componenti fisici di un apparecchio elettronico.
    Quindi gli sbocchi lavorativi di ognuno dei due corsi sono (quasi) destinati a incrociarsi, giusto? in quanto un ingegnere riesce ad assemblare più pezzi di un apparecchio mentre un informatico deve progettare e programmare software in grado di far funzionare l'apparecchio, ho capito bene?

    On 12 ottobre 2014 alle ore 16:42 Antonio ha detto...

    Veramente l'informatica non è progettazione software o programmazione come molti hanno scritto nei commenti, questi sono solo gli aspetti pratici, l'informatica è algoritmi, linguaggi formali, teoria della computazione, logica matematica, senza di esse la programmazione e il software non esisterebbero.

    Bella discussione (e soprattutto LUUUUNGAAAAA) Se volete fare una discussione del genere la prossima volta sceglietevi un argomento più entusiasmante -- tipo "Meglio assassino o guardiano per MMO??" :D E cmnq se volete la mia.... Se ti piace ELETTRONICA e quindi cct digitali e qualcosa su MOSFET ecc. scegli Ingegneria!! Altrimenti scegli Informatica pura ;)

    On 28 luglio 2015 alle ore 15:15 Anonimo ha detto...

    Non c'è paragone fra ingegneria informatica e informatica.Chi studia informatica diventa uno scienziato e non un ingegnere qualunque,ha capacita di ragionamento e di adattamento a problemi di matematica ,fisica, geometria ,probabilità,statistica e matematica discreta e logica che un ingegnere non avrà mai.Per non parlare di materie di indirizzo.Vengono trattati alla perfezione argomenti come algoritmi e strutture dati,reti,sistemi operativi,design pattern,crittografia,sicurezza informatica,intelligenza artificiale e basi di dati.Questo parlando di triennali.Conosco un amico di ingegneria informatica,ne sa poco di questa roba e la sua capacita di adattarsi a nuovi problemi(come in generali tutti quelli che fanno ingegneria) è veramente scarsa.Poi bè..Quelli che s'innamoran di pratica sanza scienzia son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada.

    On 20 agosto 2015 alle ore 11:31 Anonimo ha detto...

    Primo: la mia esperienza (metà anni '90).

    Io, dopo aver completato gli esami del biennio di Ing Elettronica (lo ammetto in 3 anni), decisi di passare ad Informatica.
    Non mi trovai bene nel corso di Ing. Informatica, perchè il programma non era vicino alla visione che avevo io della Scienza dell'Informazione, quindi cambiai e mi iscrissi ad Informatica (Quinquennale)... perdendo pure 4 esami... chimica, economia, algebra 2 ed elettrotecnica.

    Secondo: l'idea che mi sono fatto di tutto ciò (potete non leggere e/o non essere d'accordo).

    Ing. Informatica ereditava le difficoltà degli esami delle altre Ing. Ai tempi il resto era fuffa elettronik-tecnico-informatica giusto per consulenti Micro$oft o SAP (per gli Ing, i consulenti M$ o i teknici SAP che si stanno incazzando vale il suggerimento di 4 righe sopra).

    Il corso di Laurea Informatica Quinquennale studiava la Scienza dell'Informazione.

    State confrontando un corso di Laurea tecnica con uno orientato all'astrazione Matematica.

    On 20 novembre 2016 alle ore 23:26 Anonimo ha detto...

    Concordo con anomimo che ha scritto il 28 luglio 2015 15:15. Informatica è un corso superiore ad ingegneria informatica, perché il primo corso ti da una formazione scientifica. E' come paragonare fisica con ingegneria fisica.

    Poi la cosa vergognosa è che l'ingegnere informatico nella specialistica fa esami che un informatico fa nel triennio, per recuperare tutti gli esami mancanti, mentre un informatico nella specialistica, appunto si specializza in un campo (ad esempio reti, sistemi informatici, intelligenza artificiale, bioinformatica ecc).